Trasporto Sanitario CSSA? Un’eccellenza!
- Categoria: Vita Societaria
- Pubblicato Lunedì, 27 Settembre 2021 14:45
Intervista al Responsabile di Servizio Davide Ballarin e a Chiara Schianta, Operatrice Socio-Sanitaria
Anzitutto desideriamo ringraziare Chiara e Davide per la disponibilità a realizzare questa intervista, che ha lo scopo di raccontare la qualità del nostro servizio di Trasporto Sanitario, nonché la complessa situazione creatasi dall’inizio della pandemia.
Partiamo con Chiara.
Ciao Chiara, presentati brevemente.
Sono Chiara Schianta, un’operatrice socio sanitaria e a dicembre per me saranno 14 anni in CSSA: un bel percorso direi! Lavoro nel territorio afferente all’Ulss 3 e mi occupo di trasporti secondari in ambulanza (visite, trasferimenti, dimissioni).
Come hai vissuto l’inizio dell’emergenza sanitaria e qual è la situazione sul campo in questo momento?
Ricordo bene la sera che è iniziato tutto… Io e i miei colleghi eravamo spaventati perché non realizzavamo cosa stesse succedendo, non riuscivamo a capire cosa fosse questo virus, e ancora oggi non sappiamo tutto. Ho preso fin da subito le giuste precauzioni e appena possibile mi sono vaccinata. In questo momento la questione sanitaria continua a non essere buona, perché il Covid si sta diffondendo, soprattutto tra i giovani e i non vaccinati, con una forza mai vista prima. Il virus è veramente potente, televisioni e radio non scherzano.
Tu, nostra OSS “storica”, come vivi la situazione di “stallo” che si è venuta a creare per l’assegnazione dei servizi di trasporto sanitario nel territorio afferente all’Ulss 3?
La situazione di stallo non mi spaventa. Vorrei rimanere in CSSA, perché ammetto che andare in altre realtà mi potrebbe creare disagio, perché potrei essere assorbita da imprese che ultimamente si sono affacciate nel veneziano e che, probabilmente anche a causa della loro spregiudicatezza nelle offerte economiche delle gare d’appalto, sembra stiano offrendo un servizio di minore qualità rispetto al nostro.
Secondo te, qual è l’ambito di miglioramento più urgente del tuo contesto lavorativo?
Penso che un miglioramento tempestivo debba riguardare il fattore economico: noi operatori sanitari che lavoriamo nelle cooperative non veniamo riconosciuti a livello economico come i dipendenti Ulss, sebbene di fatto facciamo lo stesso lavoro e corriamo gli stessi rischi! Inoltre, gli operatori sanitari che lavorano in struttura vengono inquadrati nel contratto nazionale a un livello superiore, senza dovere affrontare però gli stessi rischi che affrontiamo noi quotidianamente sulla strada in ambulanza. Questa differenza di trattamento a livello di sistema ci porta a essere sottopagati rispetto ai colleghi dell’amministrazione pubblica. Vorremmo che anche le associazioni di categoria si unissero alla battaglia della Cooperativa, per aiutarci a superare questa iniquità di fondo. Non sottovalutate la delicatezza del nostro lavoro: in questo periodo, ad esempio, siamo spesso a contatto con persone che hanno il Covid ma, diversamente dagli operatori sanitari del pubblico impiego, a noi non è stata riconosciuta alcuna indennità Covid e, detta francamente, non è tanto bello nei nostri confronti. La domanda più frequente che ognuno di noi si fa è “dove finiremo?” Io personalmente non ho risposte, ma lavoro ogni giorno con il massimo impegno e passione, augurandomi che in futuro qualcosa cambi e ci venga riconosciuto il giusto trattamento.
Grazie molte Chiara, passiamo a Davide.
Ciao Davide presentati brevemente.
Sono Davide Ballarin e dal 2017 ricopro il ruolo di Responsabile dei Servizi Sanitari della Cooperativa.
Il Trasporto Sanitario CSSA come ha affrontato e come affronta l’emergenza sanitaria?
Vorrei rispondere a questa domanda raccontandovi una situazione che, tra le tante, è stata espressione delle caratteristiche con cui gli operatori del sanitario CSSA hanno affrontato, e affrontano, non solo il periodo di emergenza ma la loro quotidianità lavorativa. Ecco la storia: torniamo indietro di qualche tempo, a Schiavonia (PD), in occasione dei primi casi di positività al Covid riscontrati a Vò Euganeo, oramai ben noti alla cronaca. Quella situazione aveva costretto i nostri operatori a un lungo isolamento (durato fino a 36 ore) all’interno della struttura ospedaliera, nell’attesa che venisse fatto lo screening di tutti i presenti all’interno dell’Ospedale e che venissero definite linee guida da seguire. Si trattava di una chiara situazione dove lo sconforto e il panico avrebbero potuto prendere il sopravvento… Invece da subito il coordinamento ha pensato al cibo da fare arrivare agli operatori e all’acquisto di migliaia di FFP2. I nostri autisti soccorritori alla guida delle ambulanze 118 volevano addirittura rinunciare al cambio turno per evitare che i colleghi potessero contagiarsi e, dall’altra parte, tutti gli operatori hanno dato la propria disponibilità ad effettuare turni extra per permettere alle persone in difficoltà di avere un supporto sanitario. Dunque questo è il messaggio: se in una situazione di elevato rischio e stress come questa il gruppo ha dimostrato razionalità, spirito di abnegazione e forte senso di responsabilità, potete comprendere qual è lo spessore delle persone che lavorano nei nostri servizi.
Quale relazione ha il servizio di Trasporto Sanitario CSSA ha con gli utenti che serve?
Rispetto ai periodi di degenza ospedaliera, il tempo impiegato per il trasporto sanitario potrebbe sembrare così breve da non necessitare di un particolare rapporto tra operatore sanitario e paziente. La realtà, invece, è differente: l’operatore ha necessità di ricevere molte informazioni dal paziente e allo stesso tempo deve fornirgliene. Dobbiamo infatti pensare alle corrette informazioni da ricevere per potere definire la modalità adeguata di mobilizzazione e di trasporto, affinché il trasporto sia svolto in sicurezza, e contestualmente dobbiamo pensare alle informazioni da fornire al paziente, per anticipargli ciò che sta per accadere, permettendo così un trasporto con maggiore serenità. Impieghiamo ore di formazione su queste tematiche e i riscontri che riceviamo sono positivi.
Quali secondo te i punti di difficoltà e quali i punti di forza del Trasporto Sanitario CSSA?
Attualmente la maggiore difficoltà sta nella programmazione a medio e lungo termine, perché i nostri 3 appalti principali sono in proroga da diverso tempo e pensare a investimenti senza prospettiva e tempistiche di rientro diventa difficile. Nonostante ciò la Cooperativa quest’anno ha investito nell’acquisto di 5 ambulanze nuove, che a breve circoleranno nel territorio, confidando di potere dare continuità al servizio.
Per capire uno dei principali punti di forza del trasporto sanitario è necessario provare a immedesimarsi in un operatore sanitario. Immaginiamoci di alzarci ogni mattina con la prospettiva di entrare di lì a poco in contatto con la parte più fragile della condizione umana, consapevoli di dovere creare distacco con le nostre emozioni per non rimanerne travolti, costretti a turni che per esigenze di servizio si possono protrarre senza preavviso, magari trovando scarsa soddisfazione nel riconoscimento economico… Ecco, la forza e la dedizione che mettono queste persone nell’affrontare le proprie giornate coincidono esattamente con il principale punto di forza del nostro servizio! A tutta la nostra squadra, il più sentito ringraziamento mio e di tutta la Cooperativa.
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