"La voce del direttivo" - Gianna Casagrande

Incontro con Gianna Casagrande, Responsabile servizi sanitari territoriali.

Parlaci in breve del tuo percorso e di come sei entrata in contatto con CSSA

Ritengo di essere il classico esempio di chi non ha capito subito cosa avrebbe voluto fare “da grande”: dopo un diploma di Ragioneria e una laurea in ambito comunicazione, ho lavorato per 4 anni come impiegata in uno studio di consulenza del lavoro.
Ad un certo punto, grazie a un’esperienza decennale di volontariato, ho deciso di cambiare completamente percorso di studi e di vita iscrivendomi a Infermieristica. Questa scelta ha rappresentato il primo passo verso l’ingresso nella realtà CSSA: nel gennaio 2011, infatti, sono entrata in Cooperativa come infermiera neolaureata alla ricerca della prima occupazione. Da qui l’inizio del mio percorso di crescita continua, sia a livello professionale che formativo, all’interno della vita della Cooperativa.
Nel corso degli anni la mia carriera ha avuto diverse evoluzioni: un primo grande momento è stato rappresentato dal passaggio al ruolo di coordinamento, insieme ad un’altra collega, del servizio prelievi domiciliari, prima nell’unico distretto in forza, poi a livello interprovinciale.
Nel 2021 sono diventa Responsabile dei servizi sanitari territoriali, settore che oltre al mondo prelievi comprende anche gli ambiti delle medicine di gruppo integrate e dei servizi ambulatoriali.
Dal 2018, inoltre, sono membro del CdA dove, insieme ai colleghi, cerchiamo di gestire al meglio le sfide, quotidiane e non, che CSSA è chiamata ad affrontare.

Quale impatto ha avuto e sta avendo l’emergenza Covid-19 nella gestione dei servizi sanitari?
Quale è stata la vostra risposta a tale situazione?

L’emergenza sanitaria che stiamo affrontando ha messo ancor più in evidenza l’importanza rivestita dall’assistenza territoriale e dai processi di integrazione socio-sanitaria, necessari per poter garantire il diritto alla salute, l’accesso alle prestazioni e una risposta, efficace e di qualità, ai bisogni di prevenzione, cura e assistenza.
I servizi territoriali rappresentano, dunque, l’elemento fondamentale al raggiungimento di questi obiettivi e richiedono una continua gestione di un sistema complesso, multidisciplinare e finalizzato all’assistenza della fascia più numerosa e fragile della popolazione: quella anziana.
All’interno di questo panorama già così articolato, l’emergenza Covd-19 ha posto anche noi e la gestione dei nostri servizi davanti a molte difficoltà: una su tutte la carenza di organico.
Nonostante le criticità che, nel corso degli ultimi anni si sono sviluppate, non ci siamo mai risparmiati e abbiamo sempre lavorato al meglio delle nostre possibilità e professionalità al fine di garantire una copertura di qualità. Risulta indispensabile, infatti, che il sistema dei servizi sanitari territoriali sia orientato all’efficienza e all’efficacia delle prestazioni avendo sempre come fine ultimo una risposta ottimale, anche in termini di rapidità di risposta, alle varie esigenze e bisogni del paziente.

Quali riflessioni ritieni siano necessarie nelle modalità di gestione e organizzazione dei servizi per affrontare il futuro?

Per quanto riguarda i miei servizi, non posso che pensare a due termini: flessibilità e problem solving.
Flessibilità perché l’evoluzione dei bisogni sanitari della popolazione, sia nell’emergenza Covid che nella “normale” quotidianità, ha richiesto un adattamento molto rapido nella gestione dei servizi, del personale, dei rapporti con l’utenza.
Problem solving perché anche nella Sanità sempre più spesso la richiesta è quella di ideare e applicare nuovi processi lavorativi e diventare quindi sempre più responsabili nella gestione delle risorse e dell’assistenza erogata.
Per realizzare cambiamenti che portino a migliori risultati occorre definire il problema, trovare soluzioni, prendere decisioni poiché attività così complesse richiedono abilità gestionali e manageriali.

Ritieni che CSSA sia in grado di affrontare questa situazione e proiettarsi al futuro? Se sì, come?

Già ora, ma soprattutto nei prossimi mesi e anni, CSSA dovrà affrontare una realtà complessa caratterizzata da diverse sfide, alcune delle quali in contrapposizione tra di loro: un esempio, in tal merito, sarà la necessità di aumentare al massimo competitività e sicurezza allo stesso tempo.
La possibilità di superare con successo questo periodo dipenderà sicuramente dalle nostre capacità nell’affrontare e nel gestire contemporaneamente molte sfide diverse: infatti, se saremo capaci di trasformarci e trovare soluzioni sempre nuove, gli ostacoli che ora ci sembrano insormontabili potranno divenire opportunità di crescita.
Ma i nostri sforzi da soli non possono bastare poiché è necessario che essi vengano riconosciuti anche a livello istituzionale: quello che manca, a noi e a tutte le altre cooperative, è proprio la valorizzazione del lavoro che svolgiamo quotidianamente. Ritengo che le cooperative sociali siano ancora troppo poco considerate dalle Aziende Ulss e dagli altri attori istituzionali nonostante il grande contributo e supporto che offrono al territorio in cui operano.

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