"Legalità, ugualianza, partecipazione. Tre parole come orizzonte di senso e metodo

CONGRESSO DELLE COOPERATIVE SOCIALI

A trent’anni dal primo congresso delle cooperative sociali Federsolidarieta si è ritrovata ad assisi dal 18 al 19 giugno per celebrare e riflettere sul futuro.

Riprendiamo solo alcuni passaggi dell’intervento introduttivo del presidente di Federsolidarietà Giuseppe Guerini, rinviando al sito la completa lettura del testo e di altri documenti molto interessanti per la nostra cooperazione sociale:

“Introducendo questa due giorni, vorrei richiamare la vostra attenzione sui tre riferimenti principali, intorno ai quali vogliamo sviluppare gli argomenti che affronteremo durante i lavori: legalità, uguaglianza, partecipazione. Tre parole che vogliamo proporvi come orizzonte di senso e di metodo su cui orientare le nostre riflessioni sia quando tratteremo di sviluppo locale, di occupazione, di lavoro di cura e di assistenza, sia quando avanzeremo proposte sul welfare, sulla riforma del terzo settore o il recepimento delle normative europee.    
Queste due giornate di lavori devono essere un’occasione per risaldare un forte legame con la dimensione etica e valoriale e con la scelta di campo di noi cooperatori sociali, che decidiamo di esser imprenditori per gli altri e con gli altri, in modo cooperativo, di essere dalla parte dei poveri e dei deboli, di esser con loro nella quotidianità. [..]Per una cooperativa sociale creare valore significa:

  • Coinvolgere realmente i lavoratori e non creare disparità di retribuzione troppo grandi tra lavoratori di base e dirigenti;
  • Incoraggiare e favorire la partecipazione delle persone servite, che non dobbiamo trasformare in utenti passivi;
  • Interrogarsi e interrogare partner e committenti sul senso dei servizi a cui concorriamo, ad esempio secondo voi come è possibile perseguire il benessere della comunità e fare promozione umana, gestendo grandi CARA o CIE, se anche la struttura fisica ricorda quella dei campi di detenzione e non quella di luoghi di accoglienza;
  • Si crea valore condiviso quando le nostre cooperative sociali scambiano relazioni con la comunità locale, coinvolgendo volontari, facendo partecipare familiari e utenti nella base sociale e nella governance;
  • Si crea valore quando si evita l’autoreferenzialità e si cerca il continuo miglioramento della nostra capacità di rispondere ai bisogni delle persone e delle comunità locali;
  • Si crea valore quando si dimostra di saper conquistare i servizi in appalto perché siamo efficienti e competitivi e soprattutto pretendiamo che siano aggiudicati con regole trasparenti, anche se queste dovessero apparirci difficili. Se si perde un appalto, infatti, si può sempre concorrere dopo qualche anno, ma se si perde la reputazione o se si subisce un deterioramento complessivo della qualità dei sistemi di affidamento, la sconfitta è per sempre!

Il valore condiviso si crea anche facendo investimenti concreti nelle comunità locali. Mentre in molti parlano e teorizzano di “social investment”, nel 2013 le nostre cooperative sociali hanno realizzato investimenti pari a 4,3 miliardi di euro. Questa propensione all’investimento, delle cooperative sociali, è cresciuta del 39% nel periodo compreso tra il 2008 e il 2013.

 

Ultimi Articoli

.
TOP