"La voce del direttivo" - Andrea Pivetta

Incontro con Pivetta Andrea, Responsabile trasporti e direttore.

Parlaci in breve del tuo percorso e come sei entrato in contatto con CSSA

Ho lavorato per più di 15 anni nel trasporto merci, nello specifico nella logistica intermodale di materiali sfusi.
Alla fine degli anni 90 quel mercato innovativo era in piena espansione, le idee trovavano in fretta i capitali e lo spazio per essere sviluppate.
Ho avuto la fortuna di partecipare al successo di progetti davvero interessanti sia in Italia che all’estero, venendo in contatto con persone fantastiche.
Nel 2010 la conoscenza di Magnoler, presidente storico di CSSA, che mi ha fatto scoprire l’esistenza di un universo, quello delle cooperative sociali.
Magnoler era molto interessato all’innovazione e non temeva i cambiamenti, credo sia per questo che ad agosto di quell’anno mi chiese di entrare in CSSA.
Il percorso in CSSA mi ha portato ad essere il responsabile dell’area Trasporti e dal 2021 ad entrare nel gruppo di direzione e in consiglio di amministrazione.

Secondo te, una cooperativa può essere considerata un'azienda a tutti gli effetti?

Credo che la vera domanda sia se la cooperativa è una impresa, in quanto essendo un organismo composto da persone e beni è di certo un'azienda.
La cooperativa a mio modo di vedere è una impresa poiché ha attività economiche organizzate a fine di erogare dei servizi.
La differenza sta nel capitale umano che nell'impresa cooperativa diventa centrale, mezzo stesso per il raggiungimento della dignità del socio, del lavoratore, ma anche di tutti gli utenti per i quali i servizi vengono erogati.

Cosa ne pensi del ricambio generazionale fisiologico che la cooperativa sta passando? E' importante innovarsi?

Il tema da affrontare è quello di coniugare al meglio il rapporto tra tradizione ed innovazione, dobbiamo trasformare il ricambio generazionale da minaccia ad opportunità.
Il mercato oggi si sviluppa e cambia in modo sempre più frenetico, le regole sono cambiate, “abbiamo sempre fatto così….” non funziona più purtroppo…. Dobbiamo avere il coraggio di lasciare la nostra zona di confort perché come diceva un visionario del 19° secolo “non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti”.
La nostra cooperativa deve rileggere, alla luce degli scenari in continua evoluzione, i servizi che eroga tradizionalmente e svilupparne di nuovi, lasciando spazio, senza paura alle nuove generazioni.

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